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Il futuro della cybersecurity: affrontare le minacce emergenti nell’era dell’intelligenza artificiale

Nel 2025, il panorama della cybersecurity sarà segnato da una complessità senza precedenti, dove le tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (IA) e l’automazione giocheranno un ruolo centrale. Tuttavia, queste stesse tecnologie non saranno solo strumenti di difesa: diventeranno sempre di più anche armi nelle mani dei cybercriminali.

Con attacchi sempre più sofisticati e dinamici, le organizzazioni dovranno adottare un approccio proattivo, che coniughi innovazione tecnologica e una nuova cultura della sicurezza digitale. Tra i trend più preoccupanti per il 2025 emergono il crescente utilizzo dell’IA per automatizzare le operazioni di hacking, il perfezionamento delle campagne di disinformazione e di social engineering tramite contenuti sintetici e l’evoluzione del ransomware in modelli di business sempre più scalabili e accessibili.

L’IA: il lato oscuro dell’innovazione

L’IA generativa, capace di creare testi, immagini, audio e video realistici, sta ridefinendo il concetto di minaccia informatica. Secondo il Global Risk Report 2024 del World Economic Forum, le campagne di disinformazione basate su contenuti sintetici rappresentano una delle principali minacce globali.

Un esempio concreto? Deepfake vocali sono stati usati per convincere i dipendenti di un’azienda a trasferire ingenti somme di denaro, credendo di parlare con il loro CEO. Questi attacchi, che nel 2023 erano occasionali, sono ora sempre più diffusi e difficili da rilevare, con l’IA che rende i falsi indistinguibili dalla realtà.

Ma non è tutto. L’IA sta trasformando anche minacce più tradizionali:
• Phishing di nuova generazione: Nel 2024, il Rapporto Clusit ha registrato un incremento del 1.265% nelle email di phishing dall’introduzione di strumenti di IA generativa come ChatGPT. I criminali possono generare email ineccepibili, perfettamente adattate al destinatario, aumentando significativamente il tasso di successo degli attacchi.

• Ransomware as a Service (RaaS): Modelli come RaaS rendono il ransomware accessibile anche a criminali inesperti. Con il supporto dell’IA, è possibile automatizzare l’identificazione delle vulnerabilità, scalare gli attacchi su larga scala e renderli più adattivi e personalizzati.

• Malware dinamici: Come evidenziato dal SANS 2024 Top Attacks and Threats Report, l’IA consente di sviluppare malware capaci di cambiare comportamento in tempo reale, eludendo anche i sistemi di rilevamento più avanzati.

Secondo il National Cyber Security Centre (NCSC) del Regno Unito, entro il 2025 assisteremo a un aumento del volume e della complessità degli attacchi alimentati dall’IA, con implicazioni devastanti per aziende e infrastrutture critiche.

La risposta della cybersecurity: innovazione e resilienza

“L’intelligenza artificiale è una spada a doppio taglio. Mentre potenzia i criminali informatici, offre anche strumenti straordinari per migliorare la resilienza delle organizzazioni e ridurre i tempi di risposta agli attacchi” – afferma Alessio Aceti, CEO di HWG Sababa.

Nel 2025, la chiave sarà sfruttare l’IA non solo per difendersi, ma per anticipare le mosse degli avversari:

• Analisi predittiva: Sistemi di IA che analizzano milioni di segnali in tempo reale per identificare anomalie prima che si trasformino in minacce.

• Hyperautomation nei SOC: I Security Operation Center (SOC), siano essi interni o esterni, rischiano di diventare obsoleti se non investiranno in modo continuativo nella hyperautomation, per automatizzare ogni fase del processo di gestione degli eventi: dall’enrichment delle informazioni alla risposta. Le operazioni manuali non saranno più sufficienti per mantenere il passo con la velocità degli attacchi. SOC che integrano l’IA possono invece reagire in modo immediato e preciso, riducendo tempi, costi operativi e l’effort in carico alle operations del cliente.

• Simulazioni avanzate: Tecnologie che sfruttano l’apprendimento automatico per simulare scenari di attacco, testando la resilienza delle infrastrutture in modo continuo.

Aceti sottolinea anche l’importanza di una nuova cultura della cybersecurity: “Le aziende devono investire non solo in tecnologia, ma anche in servizi che siano veramente avanzati e innovativi , non è la nuova singola tecnologia che fa la differenza, ma il grado di innovazione dei servizi gestiti che acquistano. Abbiamo investito anni a lavorare su iper automazione, machine learning e intelligenza artificiale e oggi possiamo dare al cliente velocità e livelli di servizio di grand lunga migliorativi rispetto al mercato, con la gestione della quasi totalità degli eventi senza necessità di interazione con il cliente e SLA ridotte da minuti / ore richieste da operazioni manuali, a pochi secondi, lasciando il cliente concentrato sul continuo miglioramento della sua postura di sicurezza invece di rincorrere ticket e rendendo la vita dei cyber criminali sempre più difficile. Fondamentale anche continuare ad investire nella formazione delle persone, promuovendo una maggiore consapevolezza digitale e adottando un approccio orientato alla resilienza.”

Prepararsi al futuro: il nostro webinar

Per affrontare le sfide del 2025, invitiamo esperti e professionisti del settore al webinar Cybersecurity Trend – Le previsioni per il 2025, che si terrà il prossimo 23 gennaio 2025. Durante l’evento, saranno presentati:

• Case study reali di attacchi basati su IA e le strategie per contrastarli.

• Previsioni sugli scenari futuri, con approfondimenti su ransomware, phishing e disinformazione.

• Strumenti innovativi per proteggere le infrastrutture critiche e ridurre il rischio aziendale.

Non restare indietro. ➡️ Iscriviti ora!
Il 2025 sarà un anno di svolta. La domanda non è se arriverà un attacco, ma quando. Sei pronto ad affrontarlo?

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