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Sensibilizzazione e educazione: due strumenti fondamentali per prevenire e contrastare il cyberbullismo

Si celebra oggi, 7 Febbraio, la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un’occasione per accendere i riflettori su un fenomeno che continua a colpire un numero considerevole di giovani in tutto il mondo.

Secondo lo studio Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), condotto dall’ dall’Organizzazione Mondiale della Sanità circa l’11% degli adolescenti afferma di essere stato vittima di bullismo a scuola, mentre il 15% dichiara di aver subito atti di cyberbullismo; il 12% ammette invece di aver perpetrato atti aggressivi online. In particolare, dal 2018 al 2022 è stato registrato un incremento significativo di casi di cyberbullismo, con un aumento delle segnalazioni da parte delle vittime dal 12% al 15% per i ragazzi e dal 13% al 16% per le ragazze.

Il bullismo e il cyberbullismo sono forme di comportamento aggressive e violente molto insidiose tra i giovani, con gravi ripercussioni psicologiche e sociali per le vittime. In particolare, con la definizione di bullismo si intende un comportamento aggressivo e sistematico, ripetuto nel tempo ai danni di una vittima, fino ad evolvere in azioni persecutorie e caratterizzato da asimmetria di potere tra la vittima e il bullo. Si parla invece di cyberbullismo quando queste dinamiche si verificano attraverso l’uso di dispositivi tecnologici (come computer, tablet e smartphone), sfruttando internet, i social media e le app di messaggistica per intimidire o ferire la vittima.

Il cyberbullismo può manifestarsi in diverse forme, come offese, insulti e derisioni legate all’aspetto fisico o al modo di parlare, o attraverso la diffusione non autorizzata di informazioni personali e la pubblicazione di foto private. Può includere anche l’esclusione della vittima da alcune attività sociali, come conversazioni o giochi online, l’incitamento ad aggressioni fisiche e il cyber bashing, che si verifica quando un gruppo di bulli aggredisce una vittima e diffonde il video dell’aggressione, rendendolo visibile agli altri. Tra le forme più gravi di cyberbullismo vi è anche il cyberstalking, dove gli insulti assumono un carattere intimidatorio, facendo sì che la vittima tema per la propria sicurezza. Il cyberbullismo si differenzia dal bullismo tradizionale in quanto questo può essere perpetrato in ogni momento, con contenuti accessibili h24. Chiunque può diventare un cyberbullo, senza la necessità di essere fisicamente più forte della vittima. Inoltre, l’anonimato favorisce comportamenti irresponsabili e difficili da tracciare, e l’agire a distanza consente al cyberbullo di non vedere la reazione della vittima, riducendo così la consapevolezza dell’impatto delle sue azioni.

A livello locale, l’indagine dell’Osservatorio Indifesa 2024 realizzato da Terre des Hommes, su un campione di oltre 4.000 giovani tra i 14 e i 26 anni, evidenzia che il 65% degli intervistati dichiara di essere stato vittima di episodi di violenza; tra questi, il 63% ha sperimentato forme di bullismo tradizionale, mentre il 19% è stato vittima di cyberbullismo. Dalla ricerca emerge inoltre che, mentre il bullismo risulta essere più diffuso tra i ragazzi, il cyberbullismo colpisce in misura maggiore le ragazze, con modalità e dinamiche che differiscono a seconda dei casi e richiedono approcci specifici.

Oltre all’aspetto fisico, altri fattori legati a questi atti aggressivi sono: la condizione economica, l’origine etnica e geografica, l’identità di genere, la disabilità e la religione. Le conseguenze che ne derivano sono gravi e spesso compromettono la salute mentale e il benessere psicologico delle vittime. Sempre secondo l’Osservatorio Indifesa, il 75% di chi ha subito cyberbullismo riporta una perdita di autostima e di fiducia, mentre il 47% afferma di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico. Il 45% tende ad isolarsi dagli altri, con ripercussioni anche sul rendimento scolastico e sull’equilibrio emotivo. Tuttavia, l’Osservatorio Indifesa evidenzia anche un aspetto positivo, ovvero che i giovani stanno sviluppando una crescente consapevolezza dei rischi online, riflettendo una maggiore comprensione dei pericoli della rete e dell’importanza di un’educazione digitale.

In questo contesto, interviene l’Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting (A.I.C.S.), composta da psicologi, avvocati e professionisti specializzati in educazione e formazione, impegnata nella prevenzione e nel contrasto di questi fenomeni tra gli adolescenti. L’Associazione lavora attivamente per sensibilizzare famiglie, istituzioni e comunità scolastiche, offrendo supporto psicologico e legale alle vittime, fornendo anche strumenti di prevenzione e assistenza per una cultura della sicurezza digitale che tuteli i giovani dai rischi della rete.

Lo psicologo Luca Zacchi dell’A.I.C.S., esperto per l’orientamento scolastico e progetti di formazione in ambito di educazione digitale e life skills, segnala che: “il fenomeno del cyberbullismo, che di anno in anno si sta manifestando con episodi sempre più articolati e di varia forma, è amplificato dalla crescente ansia sociale e alimentato dalla aumentata difficoltà di entrare in reale connessione con gli altri e provare emozioni come l’empatia, l’affetto, oltre che il senso di colpa derivante dal mettere in atto azioni volte a ferire”. Per questo evidenzia lo psicologo Zacchi che: “soltanto un profondo lavoro personale messo in atto a livello emotivo e sulla crescita delle proprie competenze emotive e trasversali, agevolato anche dalla presenza attiva e dal supporto di genitori consapevoli, potrà aiutare nei prossimi anni gli adolescenti ad arginare e limitare questo fenomeno e le sue conseguenze di profondo impatto sociale”.

In tal senso è fondamentale promuovere iniziative di formazione in grado di fornire ai giovani gli strumenti necessari per proteggersi e affrontare in sicurezza le sfide del mondo digitale.

Un esempio è quello di HWG Sababa, azienda leader nel settore della cybersecurity, che desidera contribuire attivamente nel contrasto al cyberbullismo, inserendo questo obiettivo tra i pilastri della propria strategia ESG per il triennio 2025-2027. In particolare, l’azienda ha deciso di avviare un progetto triennale che prevede lo sviluppo di attività dedicate alla sensibilizzazione digitale e alla prevenzione del cyberbullismo. Il progetto, ad oggi denominato Ethical Digital Culture, prevederà una serie di incontri e di esperienze formative nelle scuole italiane, durante le quali esperti di HWG Sababa, insieme a professionisti specializzati, forniranno supporto a studenti e insegnanti nella comprensione delle minacce del mondo digitale, promuovendo un approccio consapevole e responsabile all’uso delle tecnologie.

In conclusione, afferma Enrico Orlandi, Presidente di HWG Sababa: “contrastare il cyberbullismo richiede un impegno collettivo e azioni concrete. In HWG Sababa siamo convinti che la consapevolezza e l’educazione digitale siano essenziali per proteggere i giovani dai pericoli della rete. Per questo motivo, rinnoviamo costantemente il nostro impegno nel promuovere un ambiente online più sicuro”.

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Contatti per la stampa

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